giovedì 30 marzo 2017

CONVIVENZA (fine)




Vic.
La guardo alzarsi e recarsi in bagno, ammiro le sue natiche mentre lascia la stanza… chiudo gli occhi e rivivo quelle ultime ore… torna….
“Dai pigrone… fai la doccia in fretta che ti aspetto in cucina…”.
Mi alzo… doccia fredda e la raggiungo… è seduta a gambe larghe, ammiro nuovamente la sua figura, i bei seni pesanti… la curva dei fianchi, cerco con apprensione qualche segno di imbarazzo sul suo volto, macché è allegra e cinguetta come un fringuello.
Mangiamo avidamente, poi…:
“Però…! Tre volte in due ore… sei una forza, mi hai fatto venire un infinità di volte, ora però… cambio le lenzuola, le hai tutte imbrattate… maialone che non sei altro e poi riposino… vuoi stare da me…?”.
“Si...”.
“No… da adesso Elsa… io non sono più tua sorella, d’accordo? Ormai siamo qualcosa d’altro…”.
“D’accordo…”.
In camera sua l’aiuto a cambiare il lenzuolo… poi ci distendiamo… la ventola continua a roteare le sue pale… mi addormento….

Lei.
Sono felice…, né imbarazzo né rimorsi si insediano nella mia mente, solo un gran senso di soddisfazione… si… è successo… e allora? Ora voglio vivere al massimo questa situazione fin che sarà possibile, domani telefono al ginecologo in città per rimettere la spirale, per adesso non corro pericolo… ho appena avuto il ciclo…
Mi stendo accanto a lui… ammiro il suo corpo… la sua verga riposa appoggiata ad una coscia… chiudo gli occhi….
Sprofondo….
Quando ritorno in me è mattina, dovrei alzarmi e prepararmi, ma chi me lo fa fare! Mi prendo la settimana di ferie… ammiro il corpo che riposa accanto a me e la mano corre ad accarezzarlo… il petto… poi il ventre e infine il suo bastone che maneggio con amore….
Rivive fra le mie dita e presto diventa il palo che conosco… lui si gira verso di me e sbadiglia….
“Vic…?”.
“Si…?”.
“Hai qualcosa di importante a scuola… oggi…?”.
“No… ormai sono gli ultimi giorni… oggi fanno gli scrutini”.
“Che ne dici se ci prendiamo qualche giorno per noi…?”.
“Si… si…!”.
Continuo a menarlo….
“Sai… ti voglio insegnare tante cose… e tu vuoi impararle… vero?”.
“Oh… si!”.


“Vado a fare pipì e poi che ne dici di cominciare subito…?”.

mercoledì 29 marzo 2017

CONVIVENZA (4^ parte)



Lei.
Sono tanto bagnata che il mio liquido vaginale mi bagna le cosce, quando come risposta mi prende la mano e la porta sul suo cazzo, un sospiro mi sfugge dalle labbra, lo tiro su di me e appoggio la bocca al suo orecchio…
“Vuoi che ti insegni…? Vuoi che ti insegni a far l’amore…? Che ti insegni a fare impazzire una donna… così poi potrai scrivere di cose che conosci…?
“Si… si…!”.
“Dovrai fare tutto che ti chiederò…”.
“Si… si…”.
Passo le mani sui capezzoli… li stringo… mi alzo le tette….
“Ti piaccio…?”.
“Sei fantastica…!”.
“Per prima cosa dobbiamo soddisfare la voglia che abbiamo, poi con calma penseremo al resto…”.
“Si…”.
“Questa sarà la tua prima volta… quella che ricorderai per sempre…”.
Monta sul letto… io ho fretta, lo faccio distendere, la prima volta voglio essere io a cavalcarlo, lo scavalco con una gamba e mi abbasso, con una mano lo cerco, prendo l’asta e mi ci siedo sopra, entra… che bestia ha! Mi riempie tutta, la cappella mi tocca l’apice dell’utero facendomi provare una scossa, mi alzo e mi abbasso, poi ruoto il bacino impalandomi sempre di più, sento arrivare il piacere, un orgasmo mi prende leggero e veloce… poi un altro… un altro ancora… poi sento arrivare da lontano quello vero… quello che ti fa partire per un altro mondo! Arriva… arriva… gemo e urlo… mentre mi muovo scomposta sul ventre… sul cazzo del mio uomo, sento la sua sborra riempirmi e ancora continuo… il suo cazzo mi apre in due…!
“Che cazzo hai…! Ed è ancora duro…!”.
Mi levo… mi asciugo fra le gambe con il lenzuolo e mi abbasso sul suo ventre… lo bacio… lo lecco… gli accarezzo la grossa asta menandolo e lo scroto con le due castagne che contiene e il tratto perineo fino a toccarlo sull’ano, lo prendo in bocca dopo averlo insalivato e cerco di inserirmelo più in fondo possibile…
Gli è rimasto duro come un bastone, sospendo il pompino e mi inginocchio sul bordo del letto, la testa posata e l’invito a prendermi dal didietro, lo cerco con la mano e lo posiziono, lui spinge con forza ed è nuovamente dentro, lo incito a montarmi, gli grido di metterci più forza e dopo ho solo sensazione del palo che mi squassa e i forti schiocchi quando il suo ventre colpisce le mie natiche, ruoto con forza il bacino e spingo ad incontrarlo, sono in preda ad un raptus erotico, mi devo rifare da sette anni di astinenza, un orgasmo… un altro… e ancora… mentre lui instancabile vanga la mia figa. Poi inizia a gemere, ad urlare addirittura e viene…! Sento gli spasimi di piacere scuotere il suo bacino e mi conduce al mio orgasmo finale, urlo e sembriamo due lupi che ululano alla luna, per fortuna che abitiamo isolati…!
Continua anche dopo esser venuto… a lungo… e fa così scemare piano piano il piacere fino a trasformarlo in una sensazione di estrema stanchezza e soddisfazione. Ci allunghiamo ansanti sul letto, vicini… mi accarezza con dolcezza le grosse tette sudate… lo cerco con le labbra e lo bacio dolcemente.
Mi assopisco sento le sue mani scorrere curiose lungo il mio corpo… ora mi accarezza il ventre… il folto pelo che ho intorno alla figa… apro le cosce… voglio che mi guardi… che mi veda con la sua sborra che mi fuoriesce… le sue dita leggere mi accarezzano, le sue dita seguono la curva delle labbra esterne aperte dopo l’atto, le forzano e mi toccano sul punto più sensibile causandomi un gemito, proseguono e trovano più sotto il buco dilatato della vagina, lo forzano… entrano… quante sono le dita…? Due… ora tre… favorite dalla sborra e dal muco vaginale entrano fino al palmo e cominciano a pomparmi, intanto il pollice è rimasto sul clitoride e continua a lavorarlo, sto quasi dormendo ma rispondo con alcune spinte pelviche alla sua opera, ritira la mano mi fa girare sul ventre, eseguo volenterosa, mi accarezza la schiena i fianchi e le si ferma sulle natiche, impasta le grosse chiappe come fossero pasta da pane, le apre e sento le sue dita indagare curiose, sono sulla rosa rugosa dell’ano, è fradicio di quanto è fuoriuscito dalla figa, spinge… rilasso lo sfintere… favorisco la sua introspezione… il dito entra e allora audace prova con due, mi sfugge un gemito involontario di dolore e allora smette subito, torna su e mi abbraccia, un bacio e mi si distende accanto. Mi metto sul fianco e gli passo il braccio sul petto, appoggiando le tette contro la spalla, sono soddisfatta… sto bene… da anni non mi sentivo così… l’accarezzo sul petto… è glabro come il mio povero marito, meglio così, i peli non mi intrigano, la mano corre sullo stomaco piatto e raggiunge il ventre… ora tocca a me indagare…!
Il suo cazzo moscio poggia su di una coscia, lo prendo fra le dita e lo accarezzo, gli palpo lo scroto… lo prendo nella mano… lo soppeso….
Riprendo in mano la sua verga… ma che succede?! Sento i stimoli che lo inturgidiscono… e lo sento diventare sempre più consistente, un miracolo! Sta nuovamente diventando duro! Abbandono tempestivamente il mio stato di assopimento e abbasso la testa e riesco a prenderlo tutto in bocca e godo nel sentirlo diventare sempre più grosso e lungo, tanto da non poterlo più tenere in bocca, comincio a pomparlo, mentre lui mi prende la testa e mi forza verso di lui. Ho la figa in fiamme, penso di farmela leccare, ma no! Questo lo voglio fare con più calma, di insegnarglielo per bene. Mi distendo sulla schiena, allargo le gambe e l’invito….
“Dai… vieni… fottimi…”.
Punta la verga e me la mette dentro fino in fondo, allaccio le gambe sulla sua schiena e lo incito….
“Dai… fottimi forte… fammi sentire quel grosso cazzo…”.
Mi squassa la figa con colpi poderosi… collaboro con spinte del bacino, lo fermo e ruoto il bacino per cercare di inserirmelo completamente, poi gli faccio riprendere il ritmo, così per più volte, ora gli metto le gambe sulle spalle, si… sto venendo… un orgasmo… inizia… e dura a lungo, sembra interminabile… poi scema per poi ricomparire più potente del precedente, sono io che sto urlando…? Sento dei gemiti… sospiri… urla… sento che sono io che li emetto… sono proprio partita….
Lui continua nella sua opera… gli cerco le natiche muscolose e lo tiro a me… voglio che me lo ficchi più dentro… quanto vorrei che ce l’avesse ancora più lungo e grosso di quello che è!
Ancora un orgasmo… poi lo sento inarcarsi… i suoi lombi fremere… mentre intensifica le penetrazioni… urla e smania mentre sento il suo sperma inondarmi la vagina… urlo e smanio anch’io… in preda ad un ulteriore orgasmo….
Continua a lungo a vangarmi dopo l’eiaculazione… io continuo a godere… infine si stende esausto su di me, lo bacio….
“…sei stato magnifico…!”.
Si toglie e un rigurgito di sperma mi si riversa fra le cosce, siamo ansanti e bagnati fradici di sudore… e che afrore… di figa aleggia per la stanza….
Passano alcuni minuti….

“Sei stato bravo…! Ma che fame mi hai fatto venire… dai… facciamo una doccia e mangiamo qualcosa…”.

martedì 28 marzo 2017

CONVIVENZA (3^ PARTE)



Vic.
Rientro alle undici, lei è ancora alzata, mi attende come al solito, scambiamo qualche parola, buonanotte e mi ritiro in camera, i fogli di carta della stampante sono scomposti, che abbia stampato? Che abbia letto quanto ho scritto nel pomeriggio?
Che l’abbia fatto mi eccita da morire….
La mattina successiva, domenica, esco per trovarmi con i soliti amici e rientro per pranzo, lei si è tirata a lucido, è stata a messa ed è appena rientrata, aspetto per il pranzo, alle due mi chiama, mangiamo, poi vado in camera, è troppo caldo per uscire, mi spoglio completamente… mi sdraio sul letto… il cazzo mi tira… penso a lei che legge il mio racconto….
Ho lasciato volontariamente completamente aperta la porta, desidero con tutto me stesso che lei entri e che mi veda, sento i suoi passi nel corridoio… si ferma davanti alla porta e guarda dentro, mi meno lentamente, coprendo e scoprendo lentamente il glande paonazzo… poi la vedo ritirarsi….
Sono deluso… perché non entra?.
Prendo l’iniziativa ed esco nel corridoio.
Passo davanti alla sua porta.
E’ socchiusa.
Guardo dentro.
Accidenti…!
E’ completamente nuda sul letto, sta leggendo qualcosa, apro un po’ di più l’uscio, mi fermo sulla soglia e la guardo… è splendida…!
“Vic…”.
“Si…”.
“Entra…”.
Mi fermo ai piedi del letto.
“E’ così caldo che non riesco a tenere niente addosso…”.
Beh, anch’io sono nudo e con il cazzo che ballonzola….
La camera è in penombra, lei è sul letto, sul soffitto gira il ventilatore a pale, qui è più fresco che nella mia camera.
“Ho stampato quel racconto che avevi in computer…”.
Non parlo.
“L’ho letto, lo hai scritto pensando a noi due…”.
“Si…”.
“Vieni, siediti… ti devo parlare, assomigli molto al mio povero marito, sei tale e quale a lui quando aveva la tua età, di quando ci siamo innamorati, ma non solo nel fisico, ma anche come… mentalità… inclinazioni… per esempio anche lui scriveva racconti erotici …sei stupito?”
Effettivamente dovevo aver fatto una faccia…!
“Era la sua sessualità che esigeva anche quella forma di soddisfazione e per me andava bene, l’accettavo e condividevo anche… non farmi dire altro, anche lui era dotato nello scrivere… poi voleva che ci mettessi mano, per correggere eventuali imperfezioni, dato il mio breve passato di maestra, ma era molto bravo. Volle anche che tenessimo una specie di diario, un diario nostro, della nostra vita… intima, con inserite tutte le nostre fantasie sessuali, ma messe come se le avessimo veramente vissute, alla fine non distinguevamo più la realtà dalla finzione… capisci cosa dico?”.
Pendevo letteralmente dalle sue labbra… il mio sguardo era calamitato dal suo viso, ed ero eccitato… tremendamente, il cazzo tirava da far male… e aspettavo il seguito….
“Ora per tornare al tuo lavoro… è scritto bene, ma quante imprecisioni… ti manca l’esperienza, si nota che scrivi di cose che non conosci… che non conosci la psicologia delle donne, di come godono… di quello che vogliono dal sesso…”.
“Mettici mano tu… come con quelli di tuo marito…”.
“No… come ho detto… c’è un difetto d’origine, cioè che tu scrivi di cose che non conosci… o che conosci solo attraverso i film porno, intendiamoci… può essere sufficiente se ti accontenti, ma se vuoi creare qualcosa di veramente valido… non ci siamo…!”.
“C’è una soluzione…?”.
“Devi fare esperienza…”.
La sta fissando… guardo le sue labbra mentre parla….
“Presumo che tu sia… vergine o sbaglio…?”.
Faccio un mesto cenno di assenso….
“Mai un qualche cosa… con le amiche… con le compagne di scuola?”.
Faccio un gesto di diniego….
“Allora se vuoi, possiamo fare solo una cosa… per migliorare il tuo lavoro…. Ma devi essere consenziente… disponibile e discreto… perché faremo una cosa che va contro la morale dei tempi in cui viviamo… è vero che la considero una falsa morale… e così se vorrai… io ti farò conoscere l’amore… l’amore fisico… e poi tu potrai scrivere i tuoi racconti… dimmi se vuoi questo…”.
“Si…”.
“Dillo più forte… e promettimi che tutto resterà fra di noi… che non ne farai parola con nessuno”.


lunedì 27 marzo 2017

CONVIVENZA. (2^ parte)



Vic.
Quando rientro da scuola mi accorgo subito che ha frugato fra le mie cose, controllo… il DVD porno è ancora nel lettore, lo avrà guardato? Pensare che si guarda video porno mi intriga…, il suo atteggiamento mi sconcerta e mi eccita fortemente….
Mangiamo, poche parole ma mi guarda da sotto le sue folte ciglia e cosa è quel sorrisino appena accennato?
Prima di uscire, riporto nel computer alcune ricerche per la scuola.
Bussa e entra, oggi bussa ma non aspetta che le dica d’entrare, porta in braccio della biancheria, la sistema nei vari cassetti.
Poi…:
“Niente ginnastica… manuale oggi?”.
“Ma la smetti?!”.
“Scherzo… non te la prendere, è solo una battuta…!”.
Esce.
Ma cosa sta combinando? Sembra che stia giocando con me come il gatto con il topo….
Vuol giocare…!
La cosa mi intriga così tanto che mi siedo al computar e inizio a scrivere quanto sta succedendo, la fantasia corre e immagino di tutto, scrivo e mi eccito!
Passo a salutarla, non rientro per cena, calcetto e pizza con gli amici.

Lei.
Dal giorno che ho sorpreso Vic, la mia vita è cambiata, mi sento… viva, il sangue mi scorre veloce nelle vene, penso solo al sesso e sono perennemente eccitata…
Esce… sento il motorino partire, aspetto un attimo e vado in camera sua, ora mi intriga sapere cosa combina, ha appena usato il computer, lo riaccendo e apro word, ha salvato un documento, lo richiamo e mi trovo a leggere un racconto che chiaramente ci riguarda, un rapporto fra fratelli che si trasforma in una relazione incestuosa.
Voglio leggerlo con calma, lo stampo e me lo porto in camera mia, mi spoglio lentamente e nuda mi guardo allo specchio, una femmina trentenne, un po’ formosa, le grosse tette appoggiano sullo stomaco, ma la vita è ancora sottile e le anche si aprono ad anfora, il culo è generoso, le natiche sono grosse e burrose, ma ancora sode, mi giro e apprezzo la curva delle natiche, il bel solco che le divide e le gambe, che sono la mia dote migliore, partono da quelle natiche prosperose e in una perfetta linea finiscono in due caviglie snelle come quelle di una puledra. Certo il fisico non è quello dei vent’anni, mi sono un po' trascurata senza un uomo ma non è niente male! Mi palpo le tette, sono grosse e ancora dure, i grossi capezzoli scuri sono inturgiditi, li strizzo, li tiro e alzo le mammelle fino a leccarli, sempre davanti allo specchio, apro le cosce, un folto triangolo di pelo nero nasconde lo spacco della vagina, lo divido e tiro a lato le grandi labbra che mi chiudono la vulva come una grossa prugna, escono in rilievo le piccole labbra come delle piccole creste di gallo e il lungo e grosso cappuccio che contiene il clitoride, tiro il cappuccio e fa la sua apparizione il clitoride, è grosso come la punta del mio mignolo, rosa, lucido e sensibile. Lo tocco… mi fa saltare. Mi giro mostrando la schiena allo specchio, chino il busto fino a portare la testa fra le gambe aperte e mi guardo, un grosso culo, fra le cosce la vagina e il triangolo nero del pelo, mi apro le natiche con le mani e mi ammiro il buco del culo, una rosetta scura fra un alone di pelle ambrata, però… vedo che ho del pelo anche intorno all’ano… forse dovrei depilarmi…
Mi sdraio sul letto, la schiena appoggiata ai cuscini, mi vedo nello specchio… prendo i fogli e inizio la lettura.
Una pagina, due, è scritto bene… ma quanta ingenuità, si evidenzia subito che quello che ha scritto si basa su quanto ha visto nei film, lui sborra sempre in faccia alla sorella, lei è sempre disponibile e desiderosa di essere inculata. Però è avvincente ed ha delle qualità, come il ritmo e la piacevole descrizione dell’atto sessuale… complimenti!
Mentre leggo, la mia mano lavora fra le cosce… il racconto mi eccita… e devo darmi sollievo, mi alzo e corro in cucina, fra la verdura trovo un bel cetriolo, duro, lungo una trentina di centimetri e bello grosso, lo lavo bene e me lo porto in camera, lascio momentaneamente la lettura… lecco ripetutamente il cetriolo… porto della saliva nella fica e mi bagno per bene, appoggio la punta e spingo… entra un po’… lo ritiro e lo bagno nuovamente, riprovo… l’apertura si adatta… e lo riceve, il muco vaginale, abbondante, favorisce la penetrazione, riprendo la lettura, mentre spingo in profondità e poi ritiro l’ortaggio, entra per oltre la metà, spingo fino a che si ferma contro il collo dell’utero, controllo… si… è dentro per buona parte….
Un breve orgasmo… lascio i fogli e con l’altra mano mi lavoro il clitoride, mi tira tanto da farmi male, aumento il ritmo con il cetriolo… anche le dita sul clitoride impazziscono… e sento arrivare da lontano… un orgasmo potente che mi colpisce come un uragano, urlo e mi lamento, sbatto la testa di qua e di là, dura a lungo e svanisce lentamente lasciandomi esausta…
Mi abbandono sul letto, le cosce scompostamente aperte… il cetriolo verde che spunta fra le cosce… sudata fradicia…!


domenica 26 marzo 2017

CONVIVENZA. (1^parte)


CONVIVENZA.

BOULTON - ARTIST

Sorpreso.

Inserisco il DVD, chiudo la porta a chiave, mi abbasso i pantaloni e boxer fino alle caviglie e mi distendo sul letto, quanto mi tira!
Inizio a menarmi con calma, scopro lentamente il glande per poi ritornare a coprirlo, faccio partire il film. Poche scene d’apertura e già due maialine si stanno leccando a vicenda, le tette sono rifatte ma le fighe, depilate, sono bellissime, qualche minuto di maialate ed entra un palestrato naturalmente ben dotato e comincia entusiasta il suo compito, in figa, poi in culo, prima una e poi all’altra, sono vicino, sto per venire, la mano corre veloce sull’asta, con l’altra mi massaggio lo scroto, i coglioni sono duri come due noci, mi tocco il tratto perineo e poi l’ano.
Accidenti! Sono senza fazzolettini! Fermo il DVD, mi alzo i pantaloni, riapro la porta e vado in bagno a prenderne un pacchetto, ritorno, mi abbasso nuovamente i pantaloni, mi sdraio, faccio ripartire il film e riprendo a menarmi, è sempre duro come un pezzo di legno, me lo guardo, è bello lungo e grosso, sinceramente non sfigura rispetto a quello del protagonista del film.

Poi ad un tratto, la porta si apre e mia sorella entra nella stanza.
Cretino!
Hai dimenticato di rinchiudere a chiave!
Passa un lungo attimo, io guardo lei in preda al panico più totale, lei guarda me, il suo sguardo corre dal mio cazzo con la mano ancora attiva, allo schermo del televisore dove scorrono le immagini del film.
Cerco di tirare su i pantaloni, mentre cerco il telecomando per fermare il film, risultato? I pantaloni mi restano a metà gamba, il telecomando mi cade per terra.
Mi arrendo, sento il viso scottarmi da tanto sono arrossito, la guardo cercando di trovare qualche parola per giustificare.
Mi aspetto una scenata… tipo:
Cosa stai facendo? Non ti vergogni?, O roba del genere invece sento la sua voce calma:
“Tranquillo…”.
La guardo, non è incazzata, mi sorride serafica.
Cerco comunque di giustificarmi:
“Mi dispiace…”.
“Di cosa? La colpa è mia, sono entrata senza bussare e ho infranto la tua privacy. Ti stai masturbando e allora? E’ una cosa naturale, hai diciassette anni, tutti si masturbano a diciassette anni e anche dopo…”.
E’ in piedi vicino al letto, guarda il televisore dove continuano a scorrere le immagini, in questo momento lui… l’attore sta pompando alla grande una delle donne.
“Però…” dice.
Recupero il telecomando e faccio per fermare la visione.
“No, no, me ne vado subito”.
La guardo stupefatto, lei sistema la biancheria nei vari cassetti, mentre il suo sguardo corre verso il televisore, poi guarda me.
Io sto coprendo le mie parti basse con le mani, lei si dirige verso la porta.
“Quando hai finito… guarda un po’ di studiare…”.
Prende e se ne va.
Che faccio? Il cazzo mi si è ammosciato di colpo al suo ingresso, ma con solerzia riprendo a menarlo e in breve ritorna la colonna di prima, guardo il film che continua a scorrere sullo schermo ma il pensiero continua a correre a mia madre…, in breve raggiungo l’orgasmo, tampono la cospicua sborra che mi esce con un paio di fazzolettini e mi distendo ansante sul letto.

La sorella.
Entro in camera senza pensare, giuro che rispetto la sua privacy, ma tant'è, succede e quando vedo quello che sta facendo mi salta il cuore in gola, il mio fratellino! Dio… quanto è cresciuto!
Certo che immaginavo che si masturbasse, ma una cosa è immaginare, un’altra trovare che lo fa!
Un colpaccio per me, vedova da sette anni, e senza rapporti con un uomo da allora.
La vita in un piccolo paese non è facile, tutti sanno, vedono e sparlano e così sono passati gli anni, un impiego presso la cooperativa vinicola, dalle otto alle una dal lunedì al venerdì e poi in casa, in attesa di Vic, studente pendolare, i pomeriggi trascorsi nei lavori domestici, qualche visita alle poche amiche e nient’altro.
Anche per Vic non è facile, poche distrazioni e poco svago.
Le condizioni economiche sono buone, l’eredità e le assicurazioni ci consentono un buon tenore di vita, ma passano gli anni e sto invecchiando e quanto mi manca un uomo!
Spesso… spessissimo, mi sveglio di notte in un bagno di sudore e quanto desidero un grosso cazzo che mi fotta, che mi dia quello che mi manca dalla morte di mio marito.
Quel pomeriggio quando esco dalla sua stanza, mi chiudo in camera, mi siedo sul letto e cerco di rivedere con la memoria la situazione di poco prima, il ragazzo sdraiato sul letto, i pantaloni alle caviglie, la sua mano che mena un grosso cazzo, una cappellona violacea e lucida, una grossa e lunga asta, lui che va in confusione e le immagini che scorrono sul video, un uomo che scopa con forza una ragazza, un'altra che collabora, allargo le cosce, quanto sono bagnata, mi tocco, sposto le mutandine e libero la mia figa eccitata, l’allargo, tocco il clitoride, è fortemente inturgidito… insisto, si… ancora… ancora… e arriva il piacere…!
La sera non faccio cenno a quanto è successo, lui è dapprima imbarazzato, poi il mio atteggiamento lo tranquillizza e tutto ritorna nella normalità.
La mattina successiva, sabato, è a scuola e io riassetto la sua stanza, la tentazione è forte e non resisto, in breve sto cercando il DVD del giorno precedente, non devo cercare per molto, lo ha lasciato nel lettore, mi siedo per guardare, poi mi sdraio, alzo la gonna alla vita, via le slip e prendo a masturbarmi, le scene che si susseguono, dopo quella dell’uomo con le due fanciulle, due uomini scopano una donna formosa, mi immedesimo in lei, uno in figa, l’altro glielo mette in bocca, poi si scambiano e infine la prendono assieme, uno in figa e l’altro nel culo!
Vengo… vengo… e grido il mio piacere.
Basta… basta così… rimetto in ordine.