giovedì 27 giugno 2019

IL MAGO.

kees van dongen - artist.


Le donne sono davvero irrazionali?

La maggior parte degli uomini ci scommetterebbe sopra l'ultimo euro.

Certo che come si comportano con il Mago lo fa pensare. 

Lui stimola loro l'istinto protettivo. 

Forse quello materno? 

Fa nascere in loro la voglia di curarlo, di accudirlo, di soddisfare ogni suo desiderio e ciò contro ogni logica.


Ma il lato sessuale? 
Esiste anche quello.
Attrae. 
Innumerevoli quante si sono innamorate di lui, innamorate pur sapendo che il Mago non poteva essere di nessuna. 
Che sarebbe stato un amore mai corrisposto. 
Che sarebbe stato come un fiore non destinato ad essere frutto e che vive solo pochi istanti di eternità.
Lui è in viaggio... lo dice, avverte che lui non può fermarsi, che presto dovrà ripartire.

Cosa le attrae veramente? 
Forse il suo viso segnato? 
Le rughe verticali che gli tagliano le guance e sembrano piaghe di antiche privazioni? 
Un viso alla Michelangelo, una lo definì, colto in quell'attimo nel quale un guizzo di luce ne evidenzia le gote scavate, segnate da mille peripezie. 
La faccia scabra e angolosa, i cui tratti sembrano aver subito tutte le intemperie del tempo. 
Un quid di pericoloso che piace alle donne.
E nonostante ciò due occhi ridenti ed appassionati.

Cosa le affascina?
Il suo silenzio che assorda? 
Il suo ciarlare infantile che fa sorridere di partecipazione? 
Il suo sguardo che sfugge via distratto? Preso forse da qualcosa di intenso, da qualcosa di fortemente erotico?
Il suo atteggiarsi? 
E un po' alchimista, un po' ciarlatano e poi... via via... falsario, venditore ambulante, sensale, mediatore, balordo e infine sicario. 
E forse anche eroe.

Gaia è una donna adulta quando incontra il Mago, una donna una volta sposata e ora sola. 
Sente passato il suo tempo. 
La sua vita è piatta. Casa e lavoro. 
Non ha più sogni, non ha più fantasie, non ha più desideri. Non vede i colori.
Poi... incontra il Mago e il Mago compie la sua magia, il suo grigio sparisce di colpo e si trasforma nei colori dell'arcobaleno.
Gaia svuota i suoi armadi, i suoi vestiti li mette in grossi sacchi neri e li butta. 
E mentre si veste a nuovo con la fantasia della primavera si chiede ad ogni indumento che prova se piacerà al Mago. 
Avviene la sua trasformazione da grigia falena a variopinta farfalla. 
Dal buio alla luce.

Il Mago veste come un divo del cinema ma ha un solo vestito. 
Il Mago non ha denaro, non gli da importanza e non lo cerca.

Gaia lo porta a casa sua e lui le fa l'amore. 
E lei vive con lui qualcosa di intenso e di disperato. 
Sente accanto a se un uomo diverso dagli altri conosciuti.
Lui... mentre lei gli passa la mano sul petto le chiede...

-Sei una donna fedele tu... Gaia?-
-Si che lo sei... tu non sai quanto sei libera e non approfitti della tua libertà...-
-E a me tocca essere libero e infedele per tutti, lo sai? Ma sono alla fine...-

Gaia gli si stringe contro, preme il seno contro il suo braccio. 
Il Mago continua...

-Gaia... coloro che sono senza fede perseguitano coloro che l'hanno. Tu hai fede in me o mi perseguiti?-

Poi vuole uscire, è ormai notte fonda ma le dice che ha bisogno di camminare e le chiede di accompagnarlo. 
Lei si veste con qualcosa di caldo ed escono. 
Gaia fa fatica a stargli dietro, lui cammina veloce e i loro passi risuonano sulle strade selciate del centro storico. 
Per poi improvvisamente fermarsi ed osservare qualcosa, ora la facciata antica di una casa o un vecchio portone. 
Parla fra se e se di come erano un tempo antico. 
Ricorda gente passata. 
Le antiche fontane vengono loro incontro nella leggera nebbia che e' scesa. 
Si fermano a lungo su di un ponte, si affacciano al parapetto e guardano l'acqua scorrere. 
Gaia sente il Mago pronunciare queste parole...

-Strano vagare nella nebbia... nessun albero conosce gli altri alberi...-

Poi come un bambino è attratto dalla musica che esce da un locale dove un anziano pianista sta suonando vecchie canzoni, si ferma e accompagna le melodie con i movimenti del suo corpo, abbraccia Gaia e la guida in un ballo sfrenato sulla strada bagnata.
Il Mago dice che ha fame, entrano nel bar e ordina qualcosa, assaggia appena quanto richiesto ed è di nuovo in movimento, le dice di pagare che devono andare.
Cammina in silenzio poi la ferma e la spinge contro il muro di una casa. Le passa una mano fra i folti capelli in una lunga carezza.

-Gaia... sono stanco. E sono vecchio. Oggi mi sono guardato per la prima volta nello specchio della verità, non deformato dalla mia vanità e mi sono visto come sono veramente. Sono vecchio. Ho dato amore e ho ricevuto amore, forse troppo e per troppo tempo, ora voglio ritornare ad essere me stesso. Il vero me stesso. Sarà come un rinascere anche per me... sai, come sei rinata tu...-

Gaia intuisce l'addio imminente e lo prega...

-Portami con te... ovunque sia il posto dove andrai...-
-Non posso, non posso offrirti nulla. E condividere nulla. Non sprecarti con me. Ti ho mostrato la strada da percorrere... tu seguila e troverai qualcosa che assomiglierà alla felicità, quanto di più possibile si avvicini alla felicità, te lo prometto... ti prometto che l'avrai...-

Gaia sente la verità in quelle sue parole, una grande fiducia ora le riscalda il cuore. 
Vive insieme la tristezza per l'addio e una gioia strana e inspiegabile per il suo futuro. 
Il Mago glielo mostra, lei vive un attimo del suo futuro.
Si vede... lei ed un uomo, lei e lui innamorati una dell'altro, legati insieme in un lungo percorso di vita. 
E mentre lui si allontana nella nebbia senza voltarsi gli manda il suo silenzioso...

-Grazie...-


Perché non credere che esista il Mago?

Esiste.



T.

Nessun commento: