domenica 21 luglio 2019

LA GROTTA DELL'IMMORTALITÀ.






Oh... è una specie di diario, quarto e ultimo racconto dedicato all'India.

Mumbay – La Porta dell'India.
Isola di Elephanta.

Una cosa è certa... sceso dall'aereo dovrei smettere di pensare nel modo abituale ed entrare in una altra dimensione.
Più trascendentale, mistica.
Da subito.
Cercare la comunione dello spirito!
Ma con... chi? Con cosa? Non mi viene!
Ma se sto cercando la fase mistica perché guardo con libidine tutte le donne dell'aereo?
Sono un morto di fame di fica, ecco la risposta.
Ho guardato il culo di tutte e alcune me le sono scopate due o tre volte durante il lungo volo con l'immaginazione!
No... no, non va bene così.
Stacco a fatica la mente da una serie infinita di perizoma e brasiliani intrisi di succo femminile, odorosi di umori, stimolanti di sensazioni, come devono sapere di fica e di culo di femmina!
E scendo.
Caldo. Umidità.
Poi l'Hotel. L'aria condizionata e le pale dei ventilatori sul soffitto.
Il letto...
Un breve sonno drogato e poi? La frenesia al risveglio!
Sono in India!
Devo vedere tutto!
Poi realizzo... è notte!
Aspetto con impazienza il giorno e subito parto per visitare le grotte di Elephanta che sono su un isola al largo di Mumbay, luogo sacro per induisti e buddhisti.
Scendo dal traghetto, c'è una fila di uomini con una specie di sedia sulla schiena.
Una fila in attesa di clienti, li trasportano fino al pianoro delle grotte.
Le grotte sono in alto forse un centinaio di metri e si sale scalando dei ripidi gradini. Guardo i gradini e guardo l'omino che mi si propone come portatore e se a metà strada mi rovescia giù e mi fa fare il viaggio di ritorno in un attimo?
Cazzo!
Sarà cinquanta chili... ma forse!
E io ne peso ottanta, ma davvero posso pensare di usarlo?
Di sfruttarlo come una bestia da soma?
Mi rifiuto di farlo.
Salgo.
Fatica.
Caldo.
Sudore.
In cima mi si offre una guida.
Mi associa ad una coppia!
Italiani... no!
Ma poi mi ravvedo, sono giovani, simpatici e belli.
Lui lavora a Mumbay, la sua ragazza è in vacanza.

Passiamo nelle grotte induiste.
-Ho visto che sei salito a piedi...-
Mi dice lui...
-Si... quell'omino minuscolo... e io ottanta chili?
-Devi entrare presto in un altro ordine d'idee in India, lui... le puttane, i mendicanti, i lustrascarpe... sfamano la famiglia.

Sono ottuso.
Ho affamato l'India!
Qualcuno morirà di fame per colpa mia.

Passiamo nelle grotte buddhiste.
Poi torniamo giù, tacito la mia coscienza e do una manciata di monete e banconote a uno che sembra quello che ho rifiutato ma forse anche no.
Vanessa e Franco. Si chiamano così.
Allo sbarco con un taxi raggiungiamo il fresco di un bar.
Mumbay è una megalopoli da depressione, ho vissuto anni in paesi disgraziati ma una povertà così non l'ho mai neanche immaginata.
Chiudo gli occhi.
Come ho fatto sempre per non sommergere.

Mi piace Vanessa.
E' fica.
Mi piace il suo seno che ondeggia libero sotto la camicetta.
Mi piace il suo culo.
Dico a Franco...
-Hai una gran bella ragazza ma come fai a starle lontano? Per quanto tempo... poi? Mesi...-
Mi risponde lei.
-Oh... non credere faccia una vita da santo... ha modo per distrarsi...-
Franco ride... ma non commenta.
-Vuoi dire che ha una donna anche qui?-
-Una? Questo porco va a puttane!-
Per quello che ne so... l'India è piena di puttane, tutte le figlie che non possono sposarsi per la mancanza di dote finiscono così, o serve se brutte... o puttane se passabili. L'india esporta serve e puttane in tutto l'oriente.
Osservo critico.
-Ma... sono squallide...-
-No... ci sono delle vere dee, solo che devi entrare negli ambienti giusti...-
-E tu ci sei introdotto...-
-Tramite i miei capi, il figlio. Un puttaniere che ha studiato in America ma qui vive come in un film, sai quei film indiani? Quelli di Bolliwood? Incredibile i soldi che hanno questi...-
Continua...
-Ma non ci posso andare da solo, solo con lui. Qui si che sono razzisti. Sai la storia dei Maharajah e i pària...? Tutto vero.-

Poco dopo andiamo a casa sua, cioè dove abita.
Una torre ultra moderna, tutta dell'impresa, dice.
Passa il tardo pomeriggio, arriva sera.
Ordina la cena al ristorante del palazzo e mangiamo sul terrazzo.
Lui beve... troppo.
E' evidente che è sotto stress.
E' al limite di rottura.

Facciamo tardi.
Voglio dormire da loro? C'è una stanza per gli ospiti.
Accetto per stanchezza, non ho voglia di passare un'ora o più nel traffico per tornare in hotel.
Poi... nel corso della serata me ne pento.
Mi mettono a disagio.
Penso che avrei fatto meglio a tornare in albergo e far fuori tutte quelle mignon di liquore del frigo bar e poi precipitare in un sonno senza sogni.
Non so che robaccia fuma lui ma so una cosa, che non gli fa certo bene.
Presto parte di testa e si assopisce non prima di aver litigato con Vanessa.
Li sento urlare nella loro stanza che da sul terrazzo come la mia.
Lei parla... di una promessa.
Lui farfuglia che è impossibile... che non può andarci.

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...Amarnath.
I pellegrini percorrono strade impervie per arrivare a questo luogo, tra i più sacri dell’induismo, salendo fino a poco meno di 4000 metri tra le montagne innevate del Kashmir indiano. Arrivano su su fino alla grotta di Amarnath per omaggiare una stalagmite di ghiaccio formatasi nel tempo dal gocciolare dell’acqua che scende all’interno della caverna alta ben 40 metri. Questa formazione, venerata come lingam di Shiva, è il simbolo fallico devozionale di questa divinità conosciuta come una delle forme primarie di Dio; nella religione indu il lingam rappresenta sia la forza maschile (la Conoscenza), sia quella femminile (la Saggezza).
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Non riesco a dormire.
Esco sul terrazzo e guardo la città. Immensa e caotica.
Mi deprime.
Poi sento lei... Vanessa.
Mi raggiunge e guarda con me l'infinito senz'anima.

-Ci hai sentito?-
-Si...-
-Sono venuta apposta, voglio che lui mi porti a Amarnath, me lo ha promesso, sai di cosa si tratta?-
-Uhhh... qualcosa... il Pene sacro di Shiva, una stalagmite di ghiaccio eterno, il simbolo della fecondità, ma è pericoloso andarci... giorni di cammino su un terreno impervio e... è una zona di guerra...-
-Ma no! Ci si arriva anche in elicottero! Figurarsi se riesco a farlo camminare per quattro giorni! Voglio andarci e toccare il Pene di Shiva! -
-Per diventare immortale?-
-Per me è importante, è da tempo che ho un presentimento, sento che morirò presto... è un modo per esorcizzare questa paura, sono mesi che ci conto e lui? Hai visto in che condizioni è? Parla delle puttane ma non riesce più a far sesso...-

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...vi racconto la storia del lingam della grotta di Amarnath. Sul monte Kailash il saggio Narada convinse Parvati a farsi raccontare da Shiva il mantra per diventare immortale. Parvati si recò così da Shiva che indossava una collana di teschi ognuno dei quali simboleggiava le varie vite di Parvati. Dopo aver esitato, Shiva acconsentì alla richiesta di Parvati decidendo tuttavia di fare la segreta rivelazione in un luogo discreto, lontano da orecchie mortali. Andarono quindi in Kashmir, a Pahalgam dove egli lasciò Nandi, il suo toro. Proseguendo per Chandanwadi, Shiva lasciò il suo sandalo e la luna. Raggiunse poi Pisu Top dove Parvati si perse in una fitta foresta. Così Shiva aprì il suo terzo occhio e bruciò la giungla che, come lui gli aveva comandato, non era riuscita a trovare Parvati. Ecco perché Pisu Top è oggi un deserto. Poi Shiva lasciò il suo serpente e, a Panchtarni, lasciò il Ganga. Così tutto ciò che era vivente non sarebbe stato con loro durante quella rivelazione. Ordinò che fosse realizzato un luogo nascosto per lui e sua moglie. Così la montagna venne spaccata e fu creata la grotta di Amarnath...
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L'ascolto e penso.
Ognuno di noi si auto infligge il tormento.
Fortunato il giudeo che è stato crocifisso da altri, dai romani, quando noi dobbiamo portare la stessa croce e ci immoliamo da soli.
E ognuno cerca il talismano che faccia da antidoto all'angoscia.
Lei... questo irrazionale viaggio per convincere la paura ad allontanarsi da lei e io?
Il sesso su tutto... per dimenticare.
L'immortalità?
Per me sarebbe il peggior castigo possibile.
Immagino la Morte come l'amica, dispensatrice di oblio e di una nuova vita, pagare le mie colpe...

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...Per arrivare alla grotta di Amarnath i devoti devono raggiungere via strada carrabile Pahalgam (a 315 Km. da Jammu e 96 km. da Srinagar) e poi Chandanwari (16 km.) dove vengono allestiti campi tendati (pandals) e forniti approvvigionamenti alimentari. Poi iniziano la salita per arrivare al Pissu Top che si crede di essere formato dai cadaveri dei Rakshas, malvagi e cannibali umanoidi mitologici, che sono stati uccisi da Shiva.
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Lei...
-Vuoi far l'amore con me?-
E' bella, nel gioco vedo-non vedo della trasparenza del suo sari, il seno si profila saldo.
-E... Franco...?-
-Dormirà fino a domani... e poi non me ne importa. Ho bisogno di un uomo adesso... e ci sei tu.-
Non è certo far l'amore prendersi come facciamo. Ognuno di noi due rincorre qualcosa di diverso e lo fa usando il sesso. Il sesso feroce e crudele. Il sesso per uscire da questa dimensione di paura e infelicità.
Prendersi... e dilaniarsi.
Usare il corpo per estraniarsi.
Provo piacere? Da animale... si, da uomo no.

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...Secondo il credo Hindu, la dimensione del lingam aumenta e diminuisce con le diverse fasi della luna. In alcune stagioni il lingam si è sciolto per l’effetto dell’innalzamento delle temperature e certamente anche per cause antropogeniche cioè a causa dell’afflusso dei pellegrini (a volte 25.000 al giorno); gli induisti tuttavia non cadono in sconforto credendo che ciò succeda quando Shiva torna in anticipo a meditare in Kailash.
La gente del luogo racconta che la grotta è stata scoperta da un pastore. Certo è che se ne parla negli antichi testi sacri dell’induismo.
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Poi la mattina con lei addormentata mi rivesto e li lascio, ho una sensazione strana... che ambedue siano senza futuro. Che siano solo giochi di luce o ombre cinesi.
Non li rivedrò mai più, pochi giorni dopo... raggiungo Nuova Delhi dove mi arriva comunicazione che mi viene rifiutato il visto per il Tibet.

Addio al mio Shangri la.

India infelice.

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