domenica 9 giugno 2019

IL GIOVANE DENNIS.




 
Un vecchio racconto...


Un semplice SMS.

-Spogliati, ti voglio nuda sul letto...-
Guardo il giovane Dennis, lui non sa cosa voglio, non ancora.
Tu sei un burattino... giovane Dennis, io ti faccio danzare con la mia musica...
Sei vergine... giovane Dennis e sei tiepido con le donne.
Ora giocherò con te, ti userò per la mia libidine e userò lei.
Mi guardi con gli occhi di un cerbiatto... giovane Dennis.
Non lo sopporto.
Guai a te se t'innamori di me.
Solo sesso... mi segui, si?
Tu sei un buco dove mettere il cazzo... giovane Dennis.
Tu sei una mente da violentare... giovane Dennis.
Tu ora porti ancora il mio odore, ma non plachi la mia frenesia, ora ti userò.
Non osare chiedermi dove ti porto... giovane Dennis.
Tu non lo sai ma ti porto da una donna.
Lei non sa di te.
Lei immagina che io abbia qualcuno, ma pensa ad un'altra donna, non ad uno come te... giovane Dennis.

Questa è casa sua.
Seguimi... giovane Dennis.


Ho tolto tutto come mi ha chiesto e mi sono distesa nuda sul letto.
Sento i brividi percorrermi la pelle. E' l'aria fresca che filtra dalla finestra aperta o forse l'agitazione che mi prende di fronte ad una richiesta priva di spiegazione.
Le tue richieste le temo e le amo. Si attanagliano dentro, tra la paura di non sapere e l'eccitazione nello scoprire.
Mentre giaccio sul fresco lenzuolo di cotone sento la chiave girare nella toppa della porta. Resto ferma nell'attesa di te e sento il cuore accelerare il suo ritmo.
Pochi passi, riconosco i tuoi sul pavimento, il loro ritmo sicuro e cadenzato, e poi... passi brevi, frettolosi, scomposti.
E' lei? E' l'altra?
So che c'è una lei... è quella da cui sei andato anche due giorni fa. Me ne sono accorta, si, dal tuo sguardo. I tuoi occhi non mi mentono anche se le tue parole sanno persuadere.
Mi sollevo in ginocchio sul letto, osservo la porta della stanza aprirsi e ti vedo varcarla. Intravedo un'ombra sporgersi dalla porta.
Ti siedi accanto a me e passi la tua mano sui miei capelli, sulle guance, sulla bocca.
Mi baci.
-Mi ami sempre, vero?-, mi sorridi.
-Devo perdonarti qualcosa?-, ti chiedo.
-Dovrai farlo, si-.
Varca la porta un giovane uomo... no, un ragazzo. Un viso innocente quasi.
-Devi soddisfare il mio ragazzo...-, mi ordini.
-Lui?-.
-Si... lui... devi!-
-Devo? Non sono una prostituta. Io non devo, faccio se voglio...-
-Devi perché lo voglio io...-
-E se non lo volessi io?-, guardo il ragazzo, è davvero carino ma... giovane se non giovanissimo. Molto alto, longilineo, ma dal viso s'intuisce la sua età. Non m'ispira per niente. Potrebbe tranquillamente essere il mio fratello minore.
-E il tuo amante questo ragazzo?-.
E la tua risposta... prevedibile?
-E la mia troia... dopo te. Me lo scopo quando non sono con te...-
-Non lo voglio-, replico.
Mi prendi le mani e me le immobilizzi.
Dopo poco mi ritrovo distesa con te tra le mie gambe, le braccia sulla testa a tenermi ferma, la tua bocca che morde la mia.
-Prendilo, scopalo!-
-No!-
Fai cenno al ragazzo e lui si avvicina. Lo inviti a spogliarsi e lui lo fa, sfila jeans e slip ed è davanti a me seminudo. Ha un bel cazzo, chiaro di colore. Ora vedo che poco a poco si indurisce, il cazzo si alza e si allunga e la pelle del prepuzio che si ritira, cala lentamente lungo l'asta all'aumentare della durezza. Si raggruppa lentamente sotto la corona scoprendo un glande rosso d'eccitazione, irrorato di sangue, fremente. Non molto largo ma abbastanza lungo e ricurvo. Osservo quel cazzo venato, quella pelle tirata verso il basso fortemente e il filetto che sembra voglia spezzarsi.
Il guardarlo mi eccita ma non voglio.
Non puoi usarmi, non così.
Non lo accetto il tuo controllo, non lo tollero.
Tu non mi usi.
E nel pensarlo mi divincolo cercando di sfuggire alla tua presa che si fa sempre più stretta. Ti sollevi da me e, sistemandoti a lato del mio corpo, inviti il ragazzo tra le mie gambe.
Dennis mi osserva.
Vedo che ti è succube, questo ragazzo mi scopa per compiacerti.
Sei un bastardo manipolatore...

Godo della tua reazione.
Quanto sei prevedibile!
Ora... il giovane Dennis ti violenterà e tu... lo gradirai. Io ti terrò le mani sopra la testa mentre lui entrerà in te, ti terrò stretta affinché, nonostante il tuo divincolarti, lui possa penetrarti.
Lo sentirai sforzare... spero per te che non ti sia bagnata come una fontana in questo frattempo.
Voglio vederti cambiare espressione. Il tuo viso... da rabbioso addolcirsi sotto l'effetto dell'orgasmo che proverai presto. I tuoi occhi chiudersi... e la tua bocca aprirsi e la lingua leccare nervosamente le labbra.
Voglio sentire i tuoi gemiti di piacere.
Lo voglio...

Perché mi guardi in quel modo?
Quello sguardo compiaciuto che hai, cosa rivela? Non vorrai davvero che lui mi scopi pur se io non voglio?
-Fermalo, non lo voglio-, te lo ripeto ma non senti ragioni.
Tu non mi ascolti e allora inizio ad oppormi attivamente. Serro le cosce fino alle ginocchia e il ragazzo si trova improvvisamente chiuso dalla visuale.
Chiaro il messaggio? Sembra essere arrivato, si.
Ed entrambi ora mi tirate le cosce, per aprirmele, tu da un verso e lui dall'altro.
Inizi a perdere la pazienza... voglio urtarti, si.
Non mi usi, se non voglio.
Le stringo più che posso ma non riesco. Siete in due e più forti di me.
-Scopala, forza. Non vedi come fa? Devi fotterla e tanto anche altrimenti non si addolcisce...-
Dennis ti ascolta ma è titubante.
-Forza...! Non aspetta che questo! Era nuda sul letto... aspettava nuda... cosa credi volesse, eh??? Era nuda senza sapere cosa aspettarsi, pronta ad accettare tutto... scopala!-
Il ragazzo mi prende forte dai fianchi e punta il cazzo verso la fessura. Mi muovo col bacino, ondeggio cercando di deviarlo dall'entrare e ci riesco per un po' di volte... finché, con un scatto più forte, mi tira saldamente contro di sé, penetrandomi.
E lo sento tutto in fondo in un sol colpo.
Che odio... che odio!
Dennis si aggrappa a me e inizia a scoparmi forte incitato da te.
Non lo voglio ma mi scopa con decisione, sento il suo cazzo durissimo toccare il fondo e ritrarsi in colpi profondi ma lenti che si fanno sempre più veloci ad assecondare la sua pulsione. In quell'istante sento la fica sciogliersi, bagnarsi all'infinito e i movimenti ruvidi si fanno più fluidi, diminuendo l'attrito della sua pelle contro la mia.
Non sento più le braccia, strette come sono sulla mia testa e le gambe iniziano a vibrare. Il piacere che sento è terribile, quasi terrificante perché non mi posso opporre. E' un piacere meccanico, indotto, è il corpo che lo prova senza che il cervello lo assecondi.
E contro la mia volontà sento montare un orgasmo davvero da lontano, sento gli spasmi dei muscoli interni sempre più forti... il piacere, il godimento, l'eccitazione, l'odio e la rabbia... tutti insieme in una miscela fatale.
Inizio a gemere stretta nella vostra morsa, tu che con una mano mi trattieni dai polsi e con l'altra mi strapazzi un capezzolo e lui, Dennis, che mi scopa sempre più infoiato. Sembra non stancarsi mai, i suoi movimenti non accennano a calare, mi fotte da animale, senza sosta.
-Godi...-, mi sussurri, -Godi....-.
-No!-
-GODI...!-, stavolta me lo urli e poi mi sussurri...
-Non ti fa morire di libidine sapere che sei la sua prima donna? Finora ha conosciuto solo il mio cazzo...!-
Trattengo il piacere comprimendo i muscoli, sforzandomi di allontanare l'orgasmo imminente ma l'effetto che ottengo è opposto e contrario, accelera fino ad esplodere in me e non posso non inarcarmi e gridare.
Fai in modo che il ragazzo si fermi un istante.
Mi dai pochi secondi per riprendere fiato, il tempo di leggere nel tuo sguardo che non è ancora finita. 

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