lunedì 17 agosto 2015

LE CONSEGUENZA QUASI TRAGICHE DI UN TRADIMENTO.

(LA RESA SENZA CONDIZIONI DI FRANCO.)


LUI:

La sento gridare e smaniare dietro la porta, spero che non faccia atti inconsulti. Cammino preoccupato per l’appartamento, non so proprio cosa succederà!
Non voglio che finisca, sono innamorato di lei e le voglio bene!
Sono disposto a qualsiasi cosa pur di non perderla!
Mi accosto alla porta e busso leggermente….

“Cara… ti prego… farmi entrare…”.

Ripeto la preghiera più e più volte, poi sento girare la chiave, si è sistemata un po’, il suo viso è ancora tutto arrossato, si è messa un filo di rossetto ed ha arieggiato la stanza.
Entro e mi butto in ginocchio…

“Cara perdonami, sono disposto a tutto… pur di ottenere il tuo perdono…”.

LEI:

Bussa e mi implora di aprire, pulisco il mio amico e lo rimetto a dormire sotto la biancheria nell'armadio, apro la finestra e cambio l’aria… c’è un tale odore di femmina in calore…!
Mi pettino e mi do del rossetto.
Apro e lo lascio entrare e lo ascolto con aria sdegnosa, avrei dovuto far l’attrice….

“Resterò con te ad una sola condizione…”.
“Si… si… accetto tutto…!”.

Aspetta di sentirla… povero ingenuo…!

“Mi hai fatto soffrire… mi hai umiliata… voglio ripagarti con eguale moneta, ti farò le corna… e dovrai essere al corrente e consenziente… poi riprenderemo come prima…”.
Quest’ultima parte del discorso è solo per indorare la pillola!

“Ma… ma… non è la stessa cosa…”.
“Prendere o lasciare e ti devi decidere adesso”.
“Ma con chi lo farai…?”.
“Che importanza ha saperlo adesso…? Qualcuno sarà…!”.

E’ pallido… impaurito… mi fa pena ma non demordo… ormai siamo in ballo….

“E inoltre mi fai una dichiarazione che mi hai tradito e che mi autorizzi a renderti la pariglia, non si sa mai…!”.

E’ con le spalle al muro e lo sa, tituba ancora alcuni minuti e poi….

“Va bene…”.

Gli porgo un foglio e penna.

“Scrivi!”.

Poi la ciliegina sulla torta.

“A proposito di Gino…”.

Lui si aspetta che io cominci una tiritera contro l’amico e prova a difenderlo.
Altro errore!

“E’ un buon ragazzo… è il mio miglior amico…”.
“Il tuo miglior amico! Che non avrebbe nessuno scrupolo a entrarmi nelle mutandine…”.
“No… lui non mi farebbe mai una cosa del genere…”.
“Sei un ingenuo...”
“No... non mi farebbe mai un torto! E' il mio miglior amico...”
“Ora che lo difendi… te lo voglio dimostrare che se potesse ti tradirebbe e se non dovesse essere come dico io, ebbene… cancelliamo tutto… sei d’accordo?”.

Il poverino ha fiducia nel suo amico… povera anima pura!

“Si…”.
“Fammi pensare un attimo…”.

Faccio finta di pensarci su per alcuni minuti, lui mi gira intorno come un cagnolino….

“Si, facciamo così… ora gli telefoni… lo inviti fuori a cena… con noi… diciamo da Pino alle otto… passiamo noi a prenderlo, elegante… gli dici, poi berremo qualcosa qui a casa nostra, il motivo? Si, dobbiamo inventare un motivo credibile, ma si! Gli otto mesi di matrimonio, …sai che anniversario di merda! Allora… io faccio qualche smanceria e accetto le sue eventuali avance, tu sei all'oscuro e forse consenziente, se ci prova… io lo lascio fare e tu zitto. D’accordo…? Poi vediamo, io e lui saliamo, mi mette le mani un po’ dappertutto, si… si … sarà così… inutile che tu fai di no con la testa, tu metti la macchina in garage, poi sali e ci dici che devi assolutamente tornare al ristorante , hai dimenticato il portafoglio… o il telefonino o la carta di credito…decidi tu… o ti ha chiamato tua madre… e devi assentarti, esci, lui ritorna alla carica… io lo lascio fare… e quando ritorni… diciamo un’oretta… te ne darò le prove…”.

Lui ora è pensieroso, probabilmente non si fida più tanto del suo amico.
Insisto.

“E se è come dico io, lui è fuori dal contratto che abbiamo fatto… d’accordo?”.

Fa si con la testa.

“D’accordo?”.

Voglio sentire il suo assenso.

“Va bene…”.

Si gira e fa per allontanarsi.

“Franco…? Vieni un po’ qua…”.

Lui cerca di svicolare…
Lo raggiungo e lo giro verso di me, la mia impressione era giusta…!

“Franco… ti sei eccitato! Ti sta tirando… a pensare a tua moglie che scopa con il tuo miglior amico, sei un vero… maiale! Prima non ti tirava a vedere tua moglie nuda e adesso che immagini che mi scopa, che me lo mette nella figa e magari anche nel culo… vero? Dai... fai vedere che è vero…!”.

LUI:

Che giornata infernale… che mi succede?
E’ vero… la immagino a gambe aperte con Gino che la scopa o mentre gli succhia il cazzo e invece di essere geloso a morte mi tira il cazzo da morire. Che figura…!
Lei mi strattona... mi tira per la cinta dei pantaloni, mi apre la cintura, la zip e mi tira i pantaloni a terra, gli slip mostrano il bozzo dell’erezione, mi abbassa anche quelli….

LEI:

“E guarda quanto gli tira…! Mai visto così… e così ti piace immaginarmi che scopo con Tizio e Caio… vero? O magari vuoi partecipare e mettermi in mezzo come la ragazza della fiera? Va bene… per me va bene! Vuoi fare le porcate? Per me va bene…! Anzi comincio subito…!”.

Prendo il suo cazzo in mano e lo scappello, scopro il glande paonazzo e gonfio, mi inginocchio davanti a lui e lo insalivo e poi comincio, lo tengo in bocca… con la destra gli meno la pelle dell’asta… con l’altra mano gli accarezzo lo scroto e poi raggiungo l’ano e con un dito lo violento.
Lo inserisco completamente e in breve sento gli spasmi dell’eiaculazione, non ho mai bevuto il suo sperma, è ora di cominciare, viene e mi riempie la bocca tanto che non posso inghiottirlo tutto, parte mi scorre a lato, lui ansima come un mantice, non gli ho mai fatto un pompino così!
Lo lecco… il suo lui si ritira lentamente e abbassa la testa, io ho voglia… ma devo aspettare questa sera.
Più tardi gli faccio telefonare a Gino e lo marco stretto per tutto il pomeriggio, non voglio dargli l’occasione di mettersi d’accordo, è piuttosto giù di morale, gli faccio bere qualche bicchierino e lo aiuto a prepararsi, vestito blu di seta cruda, camicia bianca aperta sul collo, mocassini neri.
Per me… vestitino nero a tubo, sandali neri con tacco e borsetta a portafoglio, nessun gioiello, sotto … un perizoma nero di pizzo… e Chanel N5.

LEI: (ancora)

Usciamo verso le otto e passiamo a prendere Gino, è tirato a fino anche lui, si è procurato dei fiori… orchidee che mi offre con un piccolo inchino, io lo abbraccio graziosamente e lo bacio sulla guancia… un po’ troppo vicino alla bocca, poi raggiungiamo il locale.
E’ un locale di lusso, ottima cucina e piano bar, ci sediamo in un tavolo d’angolo, tutti e tre sulla panca imbottita… io nell'angolo fra di loro e comincio subito le grandi manovre, faccio finta di cercare una posizione più comoda e mi avvicino a Gino, appena possibile appoggio il mio ginocchio alla sua gamba, mi guarda sbalordito poi lo guardo sbirciare verso Franco, questi osserva la sala.
Io sono allegra… frizzante, chiedo a Gino di raccontarmi qualche storiella, brindiamo ripetutamente a noi… ridendo delle sue facezie spesso poso la mano sulla sua coscia.
Questo fra una portata e l’altra, il servizio come in quasi tutti i posti di classe è piuttosto lento, chiedo ai miei cavalieri di farmi ballare.
Gino mi accompagna vicino al pianoforte dove c’è una piccola piattaforma, mi stringe e io appoggio la mia guancia alla sua e lascio che mi stringa, faccio la svenevole, sbaglio o qualcosa si muove nelle parti basse? Mi tiene lì per un paio di balli in modo che io non abbia dubbi sulla sua erezione poi mi riporta al tavolo e mi cede a Franco.
Be… c’è da crederci? Anche lui ha una erezione per niente nascosta, appena mi stringe me la fa sentire, mi appoggio a lui e me la godo.
Quando mi accompagna al tavolo Gino si alza per permettermi di raggiungere il mio posto, mi siedo sulla panca e mi sposto fino ad arrivarci, nel frattempo il vestito si alza… si alza, quando mi siedo mostro ai due uomini tutte le gambe.
Gino si siede con gli occhi fuori dalla testa, continua a sbirciare Franco… questi sembra in trance.

Io rido ad ogni facezia… continuo nella mia opera di seduzione, porto la mano sulla coscia di Gino e stavolta ce la lascio, lui fa altrettanto con me, sento la sua mano calda accarezzarmi le cosce… l’interno, poi raggiungere l’inguine e toccarmi, ho uno scatto involontario e stavolta non fingo….